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Visita ai tesori nascosti di Volterra

Una giornata all’insegna della storia e della cultura

Un bel gruppo di Maestre e Maestri insieme ai soci del Nucleo ANSE di Cecina-Livorno, ha scelto Volterra per una giornata all’insegna della storia e della cultura.

La scelta si è dimostrata veramente interessante e ha permesso di scoprire due particolari luoghi che non sono nei normali giri turistici, come inizio è stato scelto l’ex Ospedale Psichiatrico chiuso dal 1978 per effetto della legge Basaglia.

Visitare, fotografare e ascoltare la storia di questo luogo è stata un’esperienza unica grazie anche alla guida di Andrea Trafeli dell’associazione “Inclusione Graffio e Parola”. La storia di questo luogo inizia nel 1887con lo sviluppo del concetto di ergoterapia, cioè la terapia del lavoro come pratica per una guarigione, con la costruzione dei padiglioni, strade e giardinetti in modo tale da far sentire il paziente parte integrante della società, con la creazione di attività interne necessarie alla vita quotidiana. fra i pazienti dell’Ospedale, c’è Oreste Fernando Nannetti al quale è legata l’opera più famosa: un graffito sul muro esterno del padiglione, effettuato con l’utilizzo delle fibbie del vestiario in dotazione ai pazienti.

Nannetti conosciuto anche con lo pseudonimo di NOF4, trascorreva gran parte del suo tempo ad incidere le sue “parole” sul muro, raccontando a modo suo la vita “immaginaria” fuori da quel posto. Su quei muri per 180 metri di lunghezza e uno e mezzo di altezza è rimasta la sua storia, le cose che voleva raccontare, le fantasie, gli incubi, i sentimenti.

Nel pomeriggio la visita ad un altro luogo recentemente ristrutturato: poco lontano dalla Chiesa di S. Giusto si trova la Badia Camaldolese, un complesso religioso sorto agli inizi del XI secolo. Il monastero, abbandonato nel secolo scorso a causa del progressivo avvicinarsi del baratro delle Balze, è da tempo in rovina e solo da pochi anni sono stati iniziati alcuni interventi di restauro. All’interno del complesso lavorarono anche pittori ed artisti di fama: celebri sono gli affreschi conservati nel refettorio, realizzati alla fine del XVII secolo da Fra Arsenio, che raffigurano vari episodi della vita di San Giusto negli anni 50 la Badia fu acquistata dalla Cassa di Risparmio di Volterra, e ne ha finanziato parziali restauri. Ed è grazie alla gentile concessione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra che è stata possibile la visita di questo gioiello storico e culturale.

Una bella giornata ricca di cultura, svago e amicizia certamente da ricordare.

 

MdL Mario Scarpellini

Console di Livorno